miércoles, 29 de junio de 2011

scusate l'assenza

mi spiace essere mancata tanto tempo tra le pagine di questo blog. in questo anno e mezzo ne sono passate di cose..
continuo colla specialitá in oculistica, ormai ho iniziato il 4º e ultimo anno.
sono attualmente in italia, dove per 2 mesi ho frequentato un reparto di oculistica in Trentino, il cui primario é un riconosciuto oculoplastico. esperienza molto importante perché mi ha chiarito le idee su cosa voglio fare in futuro (l'oculoplastico appunto..) e poi perché mi ha permesso di vivere da specializzando la realtá italiana (anche se in forma molto piú light).

nei mesi precedenti al periodo trentino mi attanagliava il pensiero del futuro,cioé scegliere se tornare nel mio Paese. vivo ciclicamente dei periodi di profonda nostalgia di "casa" e credo che questo accomuni un pó tutti quelli che come me vivono all'estero. ad esempio: leggo quotidianamente la rubrica "italians" sul corriere della sera. tante storie di italians all'estero, tanti che vogliono tornare, tanti che c'hanno provato ma hanno dovuto rinunciare. e capisco il perché. noi emigrati siamo visti molte volte come un pericolo, con gelosia, forse perché non ci siamo piegati al sistema. e cosí dai nostri stessi connazionali veniamo rifiutati.vi assicuro che l'ho provato anche io. ho sentito l'indifferenza di un medico giovane che mi ha visto fin da subito come un nemico...aveva forse paura che venissi a torgliergli il posto??
mah, sono contenta di tornare in Spagna, di mettermi in gioco in prima persona...e perché no? stressarmi per il alvoro, avendo coscienza del mio ruolo di medico; sono piú che mai convinta della scelta di formarmi all'estero.
tra un anno finisco la specialitá e (forse) potró entrare nel mondo del lavoro (si, certo anche fare lo specializzando é un lavoro..). purtroppo siamo in un clima di forte crisi in Spagna. negli ospedali pubblici non si creano posti di lavoro. nel privato non é possibile crescere specie dal punto di vista chirurgico. e cosí sto cominciando a valutare cosa fare il prossimo anno. fellowship, master..nel Regno Unito, o rimanere in Spagna..o magari qualche altro Paese europeo...
la scelta non é affatto semplice. non c´é solo da decidere il futuro professionale. la vita non é fatta solo di lavoro..
ma ripeto, ho ancora 1 anno per pensarci...

hasta pronto

jueves, 7 de enero de 2010


finalmente posso pubblicare foto del mio cane..eh si, perche' babbo natale quest'anno e' stato magnanimo e mi ha fatto il regalo che piu' di ogni altro poteva rendermi felice...

e dopo una sfortunata settimana in italia la piccola Lola si sta recuperando da una gastroenterite che ha messo in pericolo la sua vita e la mia salute mentale..

mi aspetto poche e fondamentali cose da questo 2010..non chiedo soldi, ne' successo..chiedo salute e amore..
chiedo poter sentire che sono viva come mai..e sentire che finalmente c'e' qualcuno che mi ama come mi amo io..consolidare questo sentimento e poterlo gridare al mondo intero...

sábado, 24 de octubre de 2009



da un mese circa vivo a terrassa. ho la mia casetta con tutto quello che mi serve. vivo vicino al lavoro e sono molto più rilassata e tranquilla.
a lavoro le cose vanno bene, malgrado qualche piccola novità...

domani andrò a trovare la mia famiglia dopo 4 mesi..4 mesi che mi sono serviti a consolidare una sicurezza emozionale e professionale che mai avevo raggiunto.
quest'estate grazie a uno strutturato giovane (R5)ho preso pratica con la chirurgia della cataratta e adesso opero ogni settimana almeno 1.

mi sono resa conto che vivere vicino al posto di lavoro ti da tempo per te stessa, tranquillità e ore di sonno. per non parlare del risparmio di denaro che deriva dal vivere in una città di 200.000 abitanti...

spero poter trovare a udine le persone di sempre, anche se col tempo mi rendo conto che la distanza colle persone aumenta. ci si parla meno anche via mail. ciascuno ha le sue cose da fare e la sua vita. però davvero spero che in questi 10 giorni possa sentire ce c'è qualcuno che contnua ad avere piacere in vedermi e sapere della mia vita..

la foto è di Parigi dove sono stata per un romantico we all'inizio del mese...

c'è sempre spazio per delle sorprese, e mi piace che se me ne facciano...

viernes, 18 de septiembre de 2009


eccomi di guardia.."sfogliando" il corriere on line..
e come al solito getto un occhio alla sezione animali, trovando una storia davvero commovente...
non vi anticipo nulla, solo vi rimando al link.
l'unico commentario e' che rimango sempre sconcertata di fronte a gesti cosi' crudeli e barbari contro gli animali....

http://www.corriere.it/animali/09_settembre_16/mambo_cane_bruciato_vivo_abd48bb2-a2b9-11de-a7b6-00144f02aabc.shtml

domingo, 16 de agosto de 2009

non e' male rimanere a lavorare durante il mese d'agosto...
dopo il tour de force di guardie concentrate nei primi 10 giorni d'agosto posso godere di giornate tranquillissime all'ospedale e molto tempo per me...
questo week end sono a Lleida, tranquilla cittadina catalana delle dimensioni della mia udine piu o men

mi sono resa conto che la qualita' di vita in una citta medio piccola e' superiore. di fatto ho deciso trasferirmi a Terrassa. non solo per il risparmio in trasporto, affitto ecc., ma anche e soprattutto perche' le persone con cui piu' mi relaziono sono legate all'ospedale.

questa nuova epoca che si apre nella mia vita mi anima...

ho nuovi progetti e nuovo slancio vitale...

sábado, 1 de agosto de 2009

non vi scivo da casa mia...sono ospite a terrassa visto che domani ho la terza guardia della settimana..
l'estate barcellonese trascorre tranquilla, il lavoro non e' massacrante. le guardie sono peculiari. la gente viene alle 2 di notte per i soliti problemi del tubo(congiuntiviti, miodesopsias de años de evolucion...)..en fin. c'e' anche qualche caso interessante, tipo ieri una toxoplasmosi e una lacerazione palpebrale che ho suturato a regola d'arte..

penso alle ferie, e spero che il mio viaggio a ibiza sia rigenerante. saro' in piacevole compagnia..

leggendo i post di un anno fa mi rendo conto che la maniera di vedere le cose cambia continuamente, con l'eta', l'esperienza, e le persone che entrano ed escono dalla tua vita continuamente.

mi sono resa conto che non e' tutto oro quello che luccica. ho capito che non devo dare tutta me stessa. cerchero' di non fidarmi..cerchero' di andare contro la mia natura..

non so se ci riusciro'...

martes, 23 de junio de 2009

guardia el dia de san juan


fortunella...
mi tocca la guardia di san juan, che tradizionalmente e' una delle piu' ostiche..
almeno non mi annoiero'...

e' tipico della "Revetlla de Sant Joan" accumulare mobili o cose vecchie in generale per poi dare loro fuoco...
e cosi' inevitabilmente sento che anche per me e' giunta l'ora di gettare alle spalle cio' che e' vecchio e proiettarmi al futuro, alle novita' piu' recenti...

e domani se tutto va bene playa...a descansar in piacevole compagnia..

attenti ai petardi!!!

jueves, 18 de junio de 2009

in italia


dopo 4 mesi sono tornata a casa a trovare la mia famiglia.
sono tornata certamente con un altro spirito e con più ottimismo.
l'obiettivo di questi pochi giorni è disfrutar dei miei e poi fare le cose che a barcelona non posso fare.

oggi per esempio sono andata in bicicletta.
direte voi: ma anche a bcn c'è il bicing!
già ma io non ho il carnet perchè credo che il sistema sia una schifezza. ma poi, diciamocelo, avere una bici TUA è un'altra cosa..
a parte che farsi una pedalata per le campagne friulane ha tutto un altro sapore. e d'estate poi, senza il caldo asfissiante commisto all'inquinamento ambientale che caratterizza barcelona a volte, bè è piacevole..

importante: voglio stare il più possibile con la mia cagnetta...e farmi coccolare un pò..che ne ho bisogno...
adesso vado giusto a portarla fuori, magari fermandoci in piazza san giacomo in una terrazita..

miércoles, 20 de mayo de 2009

crescita

da ieri sono ufficialmente "residente de 2^ año de oftalmologia"..

di cose ne sono passate in quest'anno che mi sembra essere volato. .
dal punto di vista professioane il bilancio assolutamente positivo. ci sono stati momenti un po' bui ma in fondo e' normale dover superare delle difficcolta' lungo il percorso di apprendimento.
ho operato le mie prime cataratte e a giugno inzio la rotazione in glaucoma.

lunedi la prima guardia da sola, di notte...emozionante. mi hanno svegliato 3 volte: all'1, alle4 e alle 6..pero' avevo tanta adrenalina in corpo che non ho sentito la stanchezza fino a ieri sera...

e dal punto di vista personale ho conosciuto tanta gente a barcelona. mi sono integrata abbastanza bene con autoctoni e non. ho una vita sociale piuttosto soddisfacente.

sentimentalemnete single un'altra volta vivo in una fase di egocentrismo totale. vivo sola, "disfruto" della mia solitudine...

il mio residente "pequeño"è' un ragazzo chileno. come tanti specializzandi, quest'anno, extracomunitari in Spagna. fatto che ha destato certamente critiche tra la gente del settore. io stessa sono straniera, seppur comunitaria, e immagino che a uno spagnolo possa irritare che uno che viene da un altro Paese occupi la sua "plaza".
in parte hanno ragione gli spagnoli. il processo di intercambio di menti non e' reciproco. e giusto oggi nel Corriere un interessante articolo sul fatto che l'Italia non atttrae cervelli stranieri...di fatto mette in fuga quelli che ha..

ecco il link:
http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_20/laureati_stranieri_stella_2902733a-450c-11de-982b-00144f02aabc.shtml

sábado, 13 de diciembre de 2008

dal Corriere della Sera-Animali..


Tratta dei cuccioli dall'Est,
un business da 300 milioni di euro
Arrivano a migliaia, illegalmente, dopo viaggi di 11 ore attraverso l'Europa. Ma metà di loro non sopravvive


MILANO - Si chiamano Gino, Nanà e Heidi e sono tre cagnolini fortunati. Perchè? Semplicemente perché sono vivi. E da qualche tempo sono affidati alle cure dei volontari della Lega anti-vivisezione (Lav) che presto troveranno loro anche delle famiglie che li possano accogliere in casa. La stessa fortuna non tocca però a decine di migliaia di cani e gatti nati in «cucciolifici» più o meno legali collocati da qualche parte in Paesi dell'Est europeo, strappati alla madre in tenerissima età e costretti a 30/40 giorni di vita a subire lo stress di un lungo viaggio attraverso varie nazioni, rinchiusi in scatole di cartone e gabbiette stipate nei bagagliai delle auto o nel cassone di un furgone, per essere poi messi in vendita in negozi o sulle bancarelle di fiere e mercati in Italia, Francia, Spagna e Belgio. Una sorte già di per sè triste che però non riguarda tutti: si calcola infatti che circa il 50 per cento dei piccoli clandestini muoia durante il tragitto o subito dopo l'arrivo a destinazione.


BUSINESS MILIONARIO - La denuncia di questa vera e propria «tratta» arriva dalla stessa Lav, che alla vigilia di una grande mobilitazione a sostegno di nuovi interventi legislativi contro questi viaggi della vergogna, ha deciso di utilizzare Gino, Nanà e Heidi - rispettivamente un Carlino, un Jack Russel e un West Highland, tre bellissimi quattrozampe provenienti dall'Ungheria e recuperati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato - come testimonial di questa nuova battaglia contro lo sfruttamento degli animali. Uno sfruttamento alquanto redditizio stando alle stime sul business delle importazioni che parlano di un giro d'affari di circa 300 milioni di euro. Come si arriva a queste cifre è presto detto: un cucciolo straniero sui mercati occidentali varrebbe assai poco, non essendoci molte garanzie sulla qualità dei processi di allevamento, sulla purezza della razza, sul rispetto delle procedure igieniche e sanitarie. E' tuttavia sufficiente qualche piccola contraffazione ai documenti per dare immediatamente al cane o al gatto una «cittadinanza» italiana, moltiplicandone così il valore anche di venti volte.

CONTROLLI INSUFFICIENTI - L'importazione dei cuccioli, secondo quanto accertato in diverse occasioni dalle forze dell'ordine (significativa l'operazione «Black dog» condotta dal Nucleo di Polizia tributaria di Bologna, che ha portato alla luce il coinvolgimento di circa 70 mila animali introdotti illegalmente in Italia in un arco di cinque anni) avviene sostanzialmente sfruttando alcune falle nei sistemi di controllo e contando su un'organizzazione capillare dei trafficanti che coinvolge allevatori, trasportatori, veterinari e negozianti. Proprio tra i commercianti regolari è stato infatti accertato esservi molti dei committenti di questi traffici.

I «CUCCIOLIFICI» - La filiera ha inizio solitamente in qualche abitazione di campagna, dove alcuni esemplari di cane o di gatto vengono costretti a riprodursi a ciclo praticamente continuo in allevamenti cosiddetti amatoriali o a conduzione famigliare. Le madri di queste cucciolate sono custodite generalmente in spazi angusti, impossibilitate a muoversi, alimentate a sufficienza giusto per consentire loro di portare avanti le gravidanze. Tutti i cuccioli vengono poi trasferiti a centri di raccolta dove veterinari locali li visitano, applicano loro il microchip e li dotano dei documenti per il trasporto. Poi inizia il viaggio vero e proprio, spesso a bordo di veicoli non autorizzati, come appunto le auto o i piccoli furgoni non attrezzati per gli spostamenti di animali. E una volta in Italia sono pronti per essere commercializzati.

DA «CLANDESTINO» A «ITALIANO» - Qualcuno viene venduto come cane o gatto «straniero», a prezzi molto concorrenziali rispetto agli animali provenienti dagli allevamenti italiani che rispettano i protocolli dell'Enci e che sono soggetti a maggiori controlli; altri vengono invece «naturalizzati» mediante la contraffazione dei documenti e trasformati come d'incanto in cuccioli di provenienza nostrana. Un passaggio in più che comporta maggiori rischi dal punto di vista penale, in virtù dei certificati taroccati, ma anche maggiori possibilità di guadagno. Basti pensare che, come riporta un dossier della Lav, «un cane di razza di origine ungherese può essere venduto a 200 euro; un cane della stessa razza di origine italiana ha un valore sul mercato compreso tra i 500 e i 1.500 euro». I negozianti, invece, li acquistano ad un prezzo medio di circa 60 euro: tutto il resto è dunque guadagno.

RISCHIO MALATTIE - Non è però soltanto una questione di nazionalità. Indipendentemente dalla provenienza e dalla purezza della razza, che a volte viene certificata anche da pedigree che come tutto il resto sono a loro volta contraffattii, lo stress fisico e psicologico a cui sono sottoposti questi animali tolti alle madri prima dell'avvenuto svezzamento, e l'impossibilità di somministrare loro le adeguate vaccinazioni, fa sì che questi acqusiti si rivelino in fin dei conti anche dei pessimi affari: non è raro, infatti, che essendo animali deboli sviluppino malattie quali cimurro, endoparassitosi, micosi, parvovirosi e rogna, come emerge anche dai resoconti della Fnovi, la Federazione nazionale dell'ordine dei medici veterinari italiani. Numerosi veterinari - fanno notare i curatori del dossier - hanno espresso il loro allarme per la ricomparsa di malattie che si pensavano ormai sconfitte nel nostro Paese, come appunto il cimurro o la rabbia, quest'ultima pericolosa anche per l'uomo.

LE RAZZE PIE' GETTONATE - Quanto alle razze, la più soggette all'importazione clandestina sono il Carlino, lo Shi-tsu, il West Higlands Terrier, il Beagle. Ma solo perché sono tra le più richieste: in realtà le cosiddette «Puppy Mills» sono in grado all'occorrenza di sfornare cuccioli di ogni tipo, per assecondare le mode e le richieste del mercato. «Per fermare questo scempio - dice Gianluca Felicetti, presidente della Lav - occorre rafforzare le forze di polizia addette ai controlli e fare in modo che vengano emessi ordinanze e regolamenti comunali contro le mostre di animali e il loro commercio ambulante, dove possono facilmente celarsi i cuccioli importati illegalmente». La petizione della Lav, che sabato 29 e domenica 30 novembre sarà possibile firmare in centinaia di piazze italiane, va proprio in questa direzione. «Coloro che sono disposti a spendere del denaro per acquistare un cane o un gatto - fa notare Ilaria Innocenti, del settore cane e gatti dell'associazione animalista - potrebbero invece riflettere sull'utilità di adottare, peraltro gratuitamente, un animale in un canile».

Alessandro Sala