sono in italia, colla mia famiglia...e sono felice...e mi sembra che il mir sia scomparso dalla mia testa, non sono in ansia, nè preoccupata, anzi me ne sto letteralmente fottendo..vabbè..credo che tornerà violentemente al mio ritorno a oviedo, tra solo 3 giorni...
è volato il tempo qui, quasi mi sembra di non aver fatto nulla ..
in realtà ho trovato in ospedale alcune amiche dell'università che lavorano già, e tutte o quasi o si sposano, o si sono fidanzate, o le hanno chiesto in matrimonio..insomma è iniziata la epoca delle amiche che si accasano, e un paio sono anche gravide..(beate loro)
e poi ho trovato le poche persone che qui in italia si sono fatte sempre sentire anche a dstanza, e a queste persone sempre va il mio pensiero quando sono lontana, e il loro abbraccio ora che siamo vicine mi riempie di gioia, e mi lascia anche però, un velo di tristezza...su quello che mi aspetta..e nonostante io veda nel mio futuro professionale soddisfazioni, so che sto lasciando affetti e che sarà sempre più difficile ritovarsi..
bando ai pensieri tristi...
vi auguro davvero un natale che sia pieno d'amore..l'amore è cambiamento, l'amore è miglioramento...è nuova vita...
vi lascio con questo meraviglioso pezzo di Alberoni...leggetelo..davvero..
Le separazioni che ci insegnano a vivere
di
Francesco Alberoni
Quando ci innamoriamo? Noi tendiamo a innamorarci quando siamo pronti a cambiare. Perché siamo mutati interiormente, perché è cambiato il mondo attorno a noi, perché non riusciamo più realizzare i nostri desideri o a esprimere le nostre potenzialità. Allora cerchiamo qualcuno che ci indichi la strada e ci faccia assaporare un nuovo modo di essere. Possiamo perciò innamorarci a qualsiasi età, ma soprattutto nelle svolte della nostra vita.
Quando passiamo dalle scuole elementari alle medie, poi alle superiori, all'università, o quando cambiamo lavoro, o a quarant'anni quando inizia la maturità o a sessanta, quando si profila la vecchiaia. Oppure quando la vecchia relazione si è intristita, o il mondo è cambiato e noi cerchiamo un nuovo accordo con esso. E di chi ci innamoriamo? Della persona che, nel periodo in cui siamo predisposti a innamorarci, col suo comportamento, con i suoi sentimenti, con i suoi valori, con la vita che ha vissuto, con i suoi sogni, il suo slancio, ci fa sentire che, uniti a lei, possiamo realizzare le nostre potenzialità, soddisfare i desideri maturati dentro di noi.
Io paragono l'innamoramento alla soluzione di un puzzle: le caratteristiche della persona amata sono i frammenti decisivi che ci rivelano, in un istante, l'intero disegno. La ricerca può essere molto lunga, ma la rivelazione è improvvisa. E quando siamo certi di amare? A volte l'amore si sviluppa come attrazione immediata, a volte come dolcezza dello stare insieme, a volte come fascino di una vita avventurosa, a volte come gioco, estasi erotica. Ma anche l'amore nato dall'erotismo più scanzonato e giocoso diventa certezza d'amore solo quando viene sottoposto alla prova del distacco, della distanza. Separati proviamo un dolore atroce e comprendiamo che, senza il nostro amato, non possiamo vivere, non possiamo respirare.
Abbiamo assoluto bisogno della sua presenza fisica, di sentirci dire «ti amo». Ma il distacco ci insegna molte altre cose. Ci fa conoscere meglio noi stessi e l'altro, i nostri e i suoi limiti, ci insegna a essere forti, ma anche prudenti. L'amore nasce dal piacere, ma si forgia nella realtà della sofferenza. Per questo alcuni lo rifiutano, altri lo considerano un attaccamento patologico, altri cercano di evitarlo restando nel rapporto leggero del sesso. Però solo l'amore ci rinnova, ci arricchisce, ci fa sentire vivi, reali, ci fa scoprire la bellezza della vita e del mondo.
18 dicembre 2006